Danilo Rovai e' nato a Lucca nel 1930
ove risiede in Via Paolettoni, 142.
Ha iniziato gli studi artistici a Lucca presso l'Istituto d'arte
Passaglia e li ha conclusi a Firenze diplomandosi al Liceo
Artistico. Ha insegnato Disegno e Storia deli Arte al Liceo
Scientifico " A. Vallisneri " di Lucca.
Dal 1978 e' presente nei cataloghi di grafica nazionale della
Bolaffi - Mondadori. E' presente inoltre nel Repertorio degli
Incisori Italiani e su altre riviste del settore.
Mostre Personali (dopo il 1990)
1990 Circolo Amatori Arti Figurative - Empoli / Circolo Ricreativo " Cheli " - S. Miniato
1992 Rocca Ariostesca - Castelnuovo Garfagnana organizzata dal Comune e dalla Proloco
1995 Galleria Riva Sinistra Arte - Firenze - Personale di Grafica
1995 ETRURIA ARTE 6 - Venturina - Personale di Grafica
1996 Comune di Pescia - II Palagio - Antologica di Grafica
Da vari anni partecipa ad importanti rassegne d'Arte nazionali
ed estere, conseguendo riconoscimenti e premi significativi. Sue
opere sono collocate in collezioni pubbliche e private, tra le
quali:
Fondazione " Centro studi sull'arte Licia e Carlo L. Ragghianti " - Lucca
Gabinetto Stampe Antiche e Moderne del Comune di Bagnacavallo (RA)
Galleria d'Arte Moderna di Lucca
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Il linguaggio incisorio di Rovai, nella sua esplicita leggibilita'
naturalistica, paradossalmente tradisce la realta nel momento in
cui la descrive cosi puntualmente, con un'acribia funzionale alla
penetrazione e alla durata dello sguardo. Tradisce la realta' perche'
coglie, per cosi dire, gli interstizi del reale, i profili e le strutture
delle cose, la misteriosa logica che connette e governa le parti di
una struttura, i singoli elementi morfologici che compongono
l'organicita di un sistema figurale. In tal modo, anche se in
origine intendeva assecondare solo un'intenzione mimetica, finisce
col rivelarci una realta' altra, profondamente diversa pur nel'apparente fedelta al modello,
come lo e' il nostro volto riflesso in uno specchio.
L'oggettivita' descrittiva, che sarebbe ampiamente giustificata come
pura scelta stilistica, non e' sufficiente a spiegare il senso che
assume la visione della natura nella prospettiva della durata percettiva.
Invero, penso che molta parte del potenziale di svelamento, e dunque di
dilatazione magica da "wunderkammern" naturalistica, di queste immagini
ferme e assolute sia dovuta alle
peculiarita' linguistiche del mezzo incisorio.
Intendo soprattutto la spietata capacita' analitica del segno, che
non a caso scaturisce da un atto concreto di penetrazione nella
corporeita' del metallo. Rovai esaspera tali proprieta' del segno,
ove occorra delineare con maggior nitore i contorni e le strutture
della materia formata, ogni cosa sottoponendo a un vaglio formale
che ne distilla l'essenza grafica. II suo sguardo trascorre con
amorevole lentezza dalle distese pratiche ricoperte di erbe e
fiori alle piante maestose, dai giardini della sua Lucca ubertosa
ai campi che circondano la sua casa. [...]